Novità

Nov 1, 2012
Category: ITA
Posted by: gianfrus

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Jul 12, 2012
Category: Generale
Posted by: gianfrus

Dal 2 al 4 Novembre 2012

 

Etica e business: la convivenza possibile per un “capitalismo collaborativo” nell’economia della conoscenza

di Luciano Pilotti

Questo lavoro discute brevemente alcuni degli esiti della crisi contemporanea del capitalismo che mostra molteplici fragilità sotto il profilo del “maglio” della mancanza di etica e più in particolare di regole condivise oltre che di istituzioni sovranazionali con forti poteri di indagine e sanzione su un piano planetario.
La nostra tesi è che per “salvare” il capitalismo (oltre che “dai capitalisti” come sostenuto da Alesina e Giavazzi ) o alcune delle sue numerose varianti attuali servono superiori attitudini etiche e un forte sistema di regole condivise, anche sotto forma di superiore efficienza di authority sulla concorrenza che siano in grado di sorvegliare e sanzionare comportamenti devianti e dunque premiando gradi avanzati di disclosure sul lato delle informazioni offerte agli stakeholders. Questi ultimi non sono riducibili dunque agli shareholders ai semplici conferenti il capitale di rischio, se l’orizzonte - come noi pensiamo - è quello di un “capitalismo sostenibile e solidale”. Uno dei fattori che più di altri hanno sollecitato e sollecitano questi esiti è che ai tradizionali fattori della produzione di valore nel tempo – come la terra, il lavoro e il capitale –se ne è aggiunto un altro di rilievo fondamentale che è la conoscenza ( per definizione non escludibile, non rivale e cumulabile). Un fattore che più degli altri genera esternalità diffuse ( solo in parte appropriabili) e richiede un insieme di competenze diffuse (anche oltre i confini di impresa), condivisione di informazioni, cooperazione tra gli attori e, infine, trasferimento di “buone pratiche” in molteplici contesti organizzativi caratterizzati da crescenti interdipendenze funzionali, tecnologiche e inter-organizzative anche verso community based economy. Una evoluzione dei sistemi economici e di impresa di tipo knowledge based che:
(A) rende sempre più porosi i confini di impresa, spingono la diffusione di competenze multitasking,
sollecitando la contaminazione tra usi alternativi di prodotti e servizi simili, anche “integrando” produttori e consumatori;
(B) rimette al centro delle dinamiche di imprese e mercati persone e community in chiave di creatività e innovazione condivise;
(C) riassegna centralità ai fattori reali di crescita economica sui fattori più strettamente finanziari. Ciò conduce ad una maggiore responsabilità individuale e collettiva che tuttavia
richiede una avanzata cultura etica condivisa come un prius e non come una semplice opzione rispetto al
business. Una pre-condizione fondamentale che dovrebbe spingere i regolatori (europei, nord-americani e
asiatici) a transitare da modelli puramente “volontaristici” a modelli “non volontaristici” e dunque che
ammettono “vincoli e sanzioni” in caso di violazioni delle regole condivise che rimandano ormai a
dimensioni globali dopo la crisi conclamata dei sistemi nazionali dopo l’89 se si vorranno cogliere appieno i frutti dei processi di globalizzazione in corso e non solo i limiti.

Luciano Pilotti

Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Milano, laureato in scienze sociali ed economiche presso l’università di Trento, ha conseguito il dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’Università Cà Foscari di Venezia e la specializzazione in Economia applicata presso l’ISTAO di Ancona. Ha svolto attività di ricerca presso l’ENI Holding (1982-83) e presso il CESCOM dell’Università Bocconi (1985-99) sui temi del retail management, del marketing e dell’innovazione d’impresa. Presso il DEMM dell’Università di Milano dal 2001 insegna management innovation, si occupa di Marketing, di internazionalizzazione e di business ethics. Più recentemente si è occupato di networking e new media, marketing territoriale, modelli di crescita open source nell’ICT, fiducia nelle relazioni inter-impresa e di creatività e innovazione con particolare attenzione al knowledge management. E’ Visiting Professor presso Durham Business School (UK) dal 2007 dove si occupa di complessità e management e di imprese-network come sistemi ecologici. Insegna presso il Dottorato in Business History & Management dell’Università di Milano e diverse Business School italiane ed europee e collabora con molteplici riviste scientifiche di settore in Italia e in Europa. Ha svolto anche attività di consulenza presso alcune catene del grande dettaglio, ha scritto oltre 160 articoli e saggi di carattere scientifico e una quindicina di libri sui temi dell’impresa, del management e del marketing. E’ nel consiglio di UNIMITT dell’Università di Milano per il trasferimento tecnologico e gli spin-off accademici ed è Presidente di AREXPO per il Comune di Milano. Collabora con il Corriere della Sera.