Le manifestazioni della religiosità nei fenomeni sociali dell’occidente

di Lorenzo Palumbo

Che cos’è la religiosità agli inizi del XXI secolo? È un sentimento che possiamo ancora relegare alla sola e consueta pratica religiosa della nostra eventuale fede di appartenenza? E soprattutto, possiamo definire come “religioso” solo quel devoto che pratica determinati e definiti riti di un particolare credo?
In gran parte dei fenomeni sociali della civiltà occidentale presi in esame nello studio, si intravede un tentativo di ricerca spirituale, dal più cosciente e ispirato, al più incivile e grossolano. Esiste qualcosa in comune in queste espressioni che approssima il tentativo di andare “oltre” e di trascendere la realtà quotidiana. C’è uno spazio in comune che collega umanità e fenomeni molto distanti tra loro: il fanatico amante della tecnologia, il rozzo difensore del proprio territorio, il contestatario attivista sempre in piazza, il tifoso di calcio, il fan di un gruppo rock e il pellegrino di Santiago di Compostela condividono, secondo lo studio che verrà presentato, un’inquietudine epocale di fondo e, parallelamente, una ricerca, una sperimentazione e il desiderio di una nuova esperienza dell’umano.
Se ammettiamo che gli esseri umani di quest’epoca si sentono oramai chiusi e angustiati in un perimetro di credenze che porta alla sofferenza, possiamo anche affermare che il motore per la ricerca della felicità è comunque sempre in moto e che in quest’epoca i polimorfismi dei fenomeni sociali sono il sintomo di una più profonda trasformazione.
La civiltà, con la sua organizzazione sociale, la sua morale, la sua economia, le sue forme di relazione sociale e interpersonale, si fonda e trae ispirazione da un substrato di miti e credenze complesse, costudite negli strati più profondi della coscienza umana. Le manifestazioni che osserviamo nell’impetuoso dispiegarsi di fenomeni sociali della nostra epoca, mettono in evidenza i segnali di uno straordinario cambiamento.

LORENZO PALUMBO
Membro del Centro di Studi Umanista “Salvatore Puledda” dal 2008, ha partecipato allo studio sulle nuove espressioni della religiosità ed è attualmente applicato alla ricerca sulle origini e manifestazione della vendetta nella cultura occidentale.
Dal 1994 al 1998 ha partecipato e coordinato il periodico “Forum Umanista Universitario” e organizzato due cicli di seminari “Uomo, Scienza e Società” presso la “Sapienza” di Roma. Negli anni tra il 1999 e il 2008 ha partecipato alle attività di base di un centro umanista di quartiere di Roma e alle campagne di educazione contro la malaria in Senegal e Gambia.
Laureato in Geologia, ha collaborato con il Dipartimento di Ecologia Vegetale della “Sapienza” e con il Centro Regionale Amianto del Lazio.
Attualmente lavora come ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità, dove si occupa d’inquinamento ambientale e dei suoi effetti sulla salute.