Novità

Nov 1, 2012
Category: ITA
Posted by: gianfrus

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Jul 12, 2012
Category: Generale
Posted by: gianfrus

Dal 2 al 4 Novembre 2012

 

Origine e sviluppo del nuovo umanesimo planetario

di Christina Maria zum Felde

“La nascita di una nuova sensibilità planetaria (…) porta con sé (…) una rinnovata concezione
dell’essere umano , e quindi dell’umanità e del progresso.” Ogni visione antropologica è
strettamente condizionata dalle modalità con cui l’individuo recepisce il reale : l’attitudine
dell’umanità di fronte al mondo cambia in base alla differente priorità attribuita, nei diversi
contesti epocali, alle facoltà percettive dei cinque sensi. Quel che i latini definivano con il
termine “sensorium” , circoscrivendo la totalità di quelle parti della mente che “riceve, elabora ed
interpreta gli stimoli sensoriali”, raramente si è inteso come la somma di impressioni percepite
da tutti i sensi in maniera paritaria: così, si riscontra, a partire dall’invenzione della stampa, una
crescente supremazia dell’occhio, celebrata dall’Illuminismo come l’organo principe dell’indagine
scientifico – filosofica. In maniera significativa Addison qualificò non a caso la vista come “il
più perfetto e dilettevole” dei sensi e la pose all’origine di tutte le idee e di tutte le arti. Ma quel
che il secolo dei Lumi celebrava come conquiste straordinarie della prassi visiva scientifico-
gutenberghiana, veniva già all’epoca contrastate dalla rivalutazione del tatto, organo capace invece
di ricondurre l’Io dalla distaccata fruizione analitica e descrittiva dell’universo al contatto vitalistico
con la propria emotività interiore e alla presa di possesso manipolatoria del reale. Questa antitesi
tra i due modi percettivi fu definita dal giovane Johann Gottfried Herder nei termini di una vera
e propria scissione tra la cd. cultura astratta dell’occhio e quella concreta del tatto , collocabili
all’origine di visioni antropologiche, estetiche , filosofiche e politiche fortemente divergenti. Una
dicotomia che condusse l’autore ad elaborare una rivoluzionaria proposta di una nuova percettività
che, fondata sulla concezione di una “visualità tattile”, fosse in grado di condurre l’uomo moderno
ad una fruizione del reale nella sua effettiva molteplicità di culture, tradizioni, linguaggi, popoli. In
quest’ottica, il presente contributo si propone di sondare come tale modalità si collochi all’origine
della concezione dell’uomo moderno e costituisca a tutt’oggi – nei suoi pro e contra - un elemento
fondamentale del contemporaneo umanesimo planetario, di cui occorre essere coscienti.

Christina Maria zum Felde è nata ad Amburgo il 3/7/1964. Vive in Italia dal 1975.
Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne presso l’Istituto Orientale di Napoli e
ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Germanistica a Pisa. Dal 1994 al 2007 lavora
come lettrice di tedesco presso l’Università degli Studi di Cassino. Dal 2008 è titolare del Corso
di Tedesco Giuridico alla Facoltà di Giurisprudenza di Roma Tre. Si è occupata, tra l’altro,
di metodologie didattiche multimediali e apprendimento a distanza, conseguendo la Patente
Multimediale per Docenti di Lingua. Dal 2012 frequenta il Corso di Laurea quinquennale di
Giurisprudenza presso la Facoltà dove insegna, mossa dal desiderio di ampliare le sue competenze
germanistiche e linguistiche con cognizioni specificamente giuridiche, dedicando particolare
attenzione alla filosofia , alla sociologia e alla storia del diritto.