Il cambiamento sociale

I diritti e i doveri, inventati dagli esseri umani per necessità di convivenza, di fatto sono sempre stati imposti dal più forte al più debole, anche se tale evento ha spesso assunto l’aspetto, soprattutto nelle epoche recenti e per le popolazioni più avanzate, di “un patto sociale”. Tali diritti e doveri ebbero nel corso della storia processi di miglioramento e di degradazione, in fasi anche cicliche, ma tutte le trasformazioni operate, intenzionali o meno, hanno sempre più consolidato un sistema sofisticato di potere, fondato sul sopruso da parte di una minoranza a discapito di una maggioranza.

L’attuale civiltà planetaria, che nega alla maggior parte delle popolazioni perfino i più fondamentali diritti alla salute e alla sopravvivenza, che ostacola le potenzialità di diffusione della cultura, che tende ad accentuare le differenze materiali, creando recinti razziali, religiosi ed economici, sta conducendo l’intero pianeta verso una catastrofica disumanizzazione. Questo sistema di potere si è creato in un determinato tempo e in presenza di certe condizioni che coloro che lo detengono tendono a mantenere inalterate.

La forte autoconservazione delle condizioni iniziali comporta che ogni evento che le si opponga, richiedendo una trasformazione evolutiva, venga soffocato e messo a tacere, con mezzi tanto più avanzati quanto più è sviluppata la società.

L’attuale crisi è interpretabile come la cuspide di un cambiamento strutturale e quale questo sarà dipenderà dalle spinte che verranno fornite al processo; esse potranno condurci verso una maggiore coscienza, consapevolezza, solidarietà e intenzionalità o verso un oscuro futuro, dalle tragiche condizioni di invariabilità.

Queste scelte dovranno essere prese considerando la centralità dell’essere umano e con il sapiente uso integrato di tutte le risorse dell’intero ecosistema, ma non appare realistico attendersi che ciò sia risolto dai partiti politici, o da ipotetici leaders, che in tutto il mondo hanno dimostrato il loro totale fallimento, e che hanno promesso progresso continuando invece ad allargare il divario che separa una minoranza opulenta da una maggioranza sempre più oppressa. Questo ordine sociale ci chiude dentro un circolo vizioso che si retroalimenta e che tende al completamento di un sistema globale al quale nessun punto del pianeta potrà sfuggire.

È lecito attendersi invece, e già se ne intravedono segnali dai più diversi punti del pianeta, che l’autonoma solidale iniziativa di imprenditori, lavoratori, scienziati e semplici cittadini, consenta di riscoprire metodi per creare azioni sinergiche verso un progressivo sviluppo, coerente con le attese e la dignità dell’essere umano, che non necessita vane ed illusorie speranze, bensì la consapevolezza delle sue immense potenzialità.


Relatori:

Pier Luigi Luisi 
Sinergia tra scienza e spiritualità come base per la costruzione di una nuova società: l’approccio della Cortona-week - vedi abstract


Olivier Turquet
Elementi per una Pedagogia della Nuova Civiltà – vedi abstract

Luigi Gaglio
Il cambiamento - vedi abstract

Luciano Pilotti
Etica e business: la convivenza possibile per un “capitalismo collaborativo” nell’economia
della conoscenza
 - vedi abstract


Riccardo Troisi
Cos'è l'altra economia? - vedi abstract 

Valerio Colombo
La crisi attuale è davvero “economica” o la si può vedere come 
il punto di rottura dell’asse tra 
le attuali democrazie rappresentative e l’economicismo? Quali nuovi processi possono partire da questo punto di rottura? 
- vedi abstract