di Juan Espinosa

Vedremo brevemente i miti che stanno crollando. Tutto il sistema di credenze sui miti del denaro, del successo, dello sviluppo materiale e tecnologico si sta indebolendo.
Si darà una spiegazione del perché sta accadendo questo crollo dei miti, similmente a ciò che successe nel passato con la “caduta degli dei”.

Quali miti sorsero dopo questa “caduta degli dei”? Rivedremo i miti che tentarono di servirsi del vuoto che si generò, dell’opportunità, e quali sopravvissero e perché.

L’essere umano sta sentendo nuovamente questo vuoto? Sta fallendo quella direzione mentale che segue la felicità posta in certi miti? Con che cosa si riempirà questo vuoto?

Il sorgere di nuovi miti e la lotta tra di essi.
- Il mito della sopravvivenza del più adatto, che ricopia il modello zoologico in cui di suppone che la scarsità delle ricorse porrà l’essere umano in una lotta fratricida.
- Il mito dell’eroe solitario che consegue il riconoscimento sociale.
- Il ritorno alle radici perdute: la natura, la campagna, il contatto con la terra, una certa coscienza magica sciamanica dello spirituale (o sovrannaturale) in ciò che è naturale.
- L’edonismo formulato come “occorre godersi la vita perché passa velocemente”, vivere il presente. Questo mito è una fuga dal registro del trascorrere e dalla sofferenza della morte.
- Non ci sarà progresso se non sarà per tutti. Una nuova concezione del mondo come globalità, come unità al di sopra delle culture, dei paesi e dei continenti. Un nuovo concetto dell’essere umano dove l’altro non è un nemico o un antagonista, ma un fratello. (Il movimento 15M, la primavera araba, Occupy Wall Street, ecc.).
- Il sorgere di una spiritualità che avverte il sacro, lo spirituale, il trascendente all’interno di ogni essere umano. Alcuni esempi storici sono: i misteri di Eleusi, le esplosioni mistiche in Spagna nel secolo XVI, in Giappone nel secolo XIII e in Irak-Iran nei secolo VIII-IX. Si parlerà del sorgere di una moltitudine di tendenze: meditazione, yoga, Reiki, superstizioni, ecc.; nei film, nelle serie TV.

Formulazione di questa nuova speranza.
Testimonianza personale sul vuoto interno e il cambiamento di direzione. Sensi provvisori e senso. L’esperienza.

Juan Espinosa 
Ha studiato diritto e informatica. Dal 1982 aderisce al Nuovo Umanesimo Universalista e dal 2002 partecipa attivamente nel Messaggio di Silo.

Nel 2004 si unisce alla Fundación Pangea e al Centro de Estudios Humanista “Faros de la Humanidad” di Madrid, come ricercatore e coordinatore delle relazioni accademiche, collaborando con la Biblioteca di Alessandria (Egitto), con università (UNED e Complutense di Madrid, Federico II di Napoli, Università del Bosforo di Istanbul), e producendo quattro documentari di storia: “Toledo e Alessandria, Fari dell’Umanità”, “La comparsa della conoscenza alla corte di Rodolfo II”, “Federico II, un ponte tra Oriente e Occidente” e “Bisanzio, la radice comune”.

Dal 2001 si interessa allo studio dei mistici della Spagna dei secoli XV-XVII,  praticando quotidianamente le diverse tecniche mistiche, scrivendo le monografie “Teresa del Gesù, esperienze mistiche e procedimenti”,  “L’entrata al Profondo in Giovanni della Croce”, “Ignazio di Loyola, la via allegorica per la trasformazione interna”. Attualmente si dedica allo studio del buddismo zen del Maestro Dogen e del maestro sufi Rumi.

Da una sua testimonianza: “Quando sento una profonda necessità mi connetto con il mio spazio interiore più profondo e tutto si illumina. Davvero noi esseri umani abbiamo il trascendente dentro di noi”.